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In che modo lo Smart Working sta cambiando la produttività

In che modo lo Smart Working sta cambiando la produttività aprile 30, 2020
lo smart working sta cambiando la produttività
Prima del Coronavirus, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, erano poco più di mezzo milione gli italiani che avevano la possibilità di un lavoro da remoto. Attualmente, durante il lockdown, il numero stimato si aggira intorno agli 8 milioni (2 secondo altre fonti) e, sebbene si preannuncino nuove aperture il 4 maggio, circa il 30-40% degli italiani potrebbe continuare a lavorare in smart working. Ma lo Smart Working sta cambiando la produttività del nostro paese? E in che modo viene percepito questo cambiamento dalle aziende e dai dipendenti?

Smart working, Videoconference e relazioni

Uno studio di Microsoft, il Work Trend Index, ha analizzato in che modo lo Smart Working influenzi la produttività delle aziende e le relazioni con gli altri. Tra gli elementi di cambiamento più interessanti, si parla dell’utilizzo di piattaforme per lavorare da remoto, che hanno creato un nuovo modo di relazionarsi. Teams, per esempio, piattaforma utilizzata per i meeting da remoto, nell’ultimo mese in Italia ha registrato un aumento del 775% del tempo trascorso in riunioni a distanza. Gli italiani, inoltre, sono anche tra i più propensi ad utilizzare la modalità video: ben il 53% degli utenti ne usufruisce. Da un lato questo evidenzia la necessità di tecnologia e digitale a sostegno delle imprese, per far fronte alla richiesta sempre più impellente, dall’altro mostra una maggiore presenza online e un conseguente aumento della produttività.

 Lo Smart Working sta cambiando la produttività e crea nuove abitudini

Un altro elemento interessante, è il rapporto tra come lo smart working sta cambiando la produttività e le nuove abitudini dei lavoratori. Lo studio di Microsoft sottolinea che, rispetto all’utilizzo precedente al Coronavirus, i lavoratori sfruttano Teams 1 ora in più al giorno e, i dati da mobile sono, addirittura, triplicati. Questo dato può avere diverse chiavi di lettura:
  • ottimizzazione dell’organizzazione lavorativa grazie ad orari più flessibili;
  • miglioramento della qualità di vita e del rapporto lavoro-famiglia;
  • maggior tempo speso a lavorare e quindi una maggiore produttività.
Alla fine del lockdown, ci si aspetta dunque che questa nuova routine lavorativa, che ha cambiato in modo radicale le abitudini dei lavoratori, possa continuare a influenzare positivamente la produttività delle aziende.

Lo Smart Working visto dalle aziende e dai lavoratori

In generale, la percezione del rapporto tra produttività e smart working è molto buona.
Astra Ricerche ha intervistato un campione di Manager di grandi aziende e di questi:
  • solo il 5% ritiene che lo smart working abbia peggiorato la produttività.
  • il 51% sostiene che, anche dopo l’emergenza, il lavoro da remoto possa essere utile sia a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, incluso il risparmio di tempo per raggiungere l’ufficio, che la loro produttività.
E i lavoratori cosa pensano in proposito? Secondo un sondaggio, realizzato da IZI in collaborazione con Comin & Partners, l’80% degli intervistati apprezza la modalità in smart working e, il 30% ritiene un grande vantaggio la possibilità di orari flessibili.

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